orge
Inaugurazione della baita - venerdì
di pierpatty6151
07.12.2022 |
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"Fuori la nevicata continua, ma poco ci importa, siamo tutti sfatti dal sesso che abbiamo visto o fatto..."
Da pivello frequentavo le piste da sci della Valle, ed ero abbastanza bravino a sciare, ma non sono diventato un fans della montagna invernale. Eppure questo Venerdì sera sto risalendo in macchina la Valle, seguendo la strada imbiancata dalla nevicata in corso.Se volete sapere chi mi ha convinto a risalire la valle, mettetevi comodi e continuate a leggere.
Tutto iniziò lo scorso Sabato, nel corso della solita riunione tra amici al Pub. Tra una birra e l’altra Laura ed Ernesto ci informarono che per il prossimo Sabato sera hanno organizzato una serata tra “amici speciali” per festeggiare la fine ristrutturazione della loro Baita in Valle. Mentre la Domenica sarebbe dedicata ai parenti e colleghi di lavoro. E poi loro proseguiranno con la prima settimana bianca di questa stagione sciistica.
Laura è una donna quarantenne in carriera, con una spiccata femminilità che volentieri lascia trasparire, sia nella scelta del vestiario, sia nel come si muove, e sia nello sguardo furbo.
Ernesto è un serio quarantacinquenne direttore di banca, ma dalla battuta pronta e scherzosa con gli amici. Tiene molto all’aspetto fisico, per cui segue diete e frequenta spesso la palestra vicino a dove abitano. Convincendomi da qualche tempo a frequentarla, anche se spesso la “marino”.
Siamo amici, sin dalle medie, né abbiamo combinato un po’ di tutti i colori. Ci capiamo senza troppe spiegazioni. Perciò, intuii al volo che volevano far capire specificando di invitare “amici speciali” all’inaugurazione della Baita.
Non ho difficoltà a confessare che ai tempi che furono, abbiamo fatto anche qualche “innocente giochino” tra maschietti inerbi.
Comunque sia ritorno a raccontarvi come andò quel Sabato sera al Pub.
Le birre scioglievano i pettegolezzi, e come sempre gli argomenti più gettonati erano gli intrighi amarori di questa o quella coppia. Diciamo una specie di FGVIP da Pub.
Eravamo seduti sui divanetti nel nostro angolino preferito. Io ero davanti a Laura ed Ernesto che da chiacchieroni seriali parlavano a raffica elogiando la loro nuova Baita, su in Valle.
All’offerta di partecipare alla festa fine restauro della Baita, alcuni si arrampicavano educazione con improbabili con giustificazioni della serie: “mi spiace ma non so se posso”, “sono in turno, altrimenti verrei”, “non so sciare”. “soffro il freddo, se fosse al mare, ci sarei”.
Anch’io ringrazio e declino l’invito.
Le ore passarono, e restano solo gli ultimi irriducibili nottambuli. Tra cui io.
Finalmente arrivò l’ultimo giro di birra rossa, e Laura, sempre seduta di fronte a me, invadendo i miei occhi ripropone l’invito in Baita.
Avevo l’impressione che l’invito rivolto a tutti era particolare per me. Ero in imbarazzo. Anche perché al fianco di Laura c’era Ernesto, che approvava con ampie movenze della testa l’invito della sua donna. E contemporaneamente le accarezza le gambe.
Carezze ben volute da Laura, la quale continua a cercare convincere, dicendo che ci sarebbe stata la possibilità di “conoscere coppie molto simpatiche” loro amiche.
Che avesse voluto dire riferendosi a “coppie amiche molto simpatiche”? Non lo capii subito, e non ci diedi gran peso. Anche perché Laura iniziò una specie di balletto d’accavallamento delle sue formose gambe.
Balletto accompagnato dalle carezze del mio amico che salivano facendo accorciare la gonna, e offrendomi rapide ed esplicite visuali laggiù sul bianco tanga, che a mala pena copriva il tesoro.
E ora sapete chi ha “fegato” e convinto a essere qui a guidare su questa strada di montagna, sotto una fitta nevicata. Tutta colpa di Laura e del suo complice Ernesto.
Comunque spero di arrivare velocemente.
E’ già buio “pesto” quando intravedo l’insegna “Baita xxxx” e le due lucine blu che indicano il cancello d’ingresso, entro e vedo Ernesto sbracciarsi per indicarmi d’entrare nella privata autorimessa sotterranea.
Finalmente sono arrivato.
Abbraccio dell’amico. Laura mi stringe spiaccicando i seni sul mio petto, peccato che i maglioni ci separano, ma sono sodi e pretendono di farsi sentire. Lei mi sorprende con un bacio a schiocchio sulle mie labbra.
Ottimo inizio! Almeno il viaggio avrà un significato,
Entrambi mi accompagnano al piano superiore, nell’accogliente salone interamente rivestito da antico legno, e riscaldato dai ceppi che ardono nel gran camino. Attorno al quale ci sono vari divani occupati dagli altri ospiti.
Due coppie le ho già viste in città, nel nostro Pub. Una coppia mi è sconosciuta, ma dalla stretta di mano del lui e dall’abbraccio della lei mi sono già simpatici. E una singola mai vista.
Tanti “ben arrivato”, “ti aspettavamo”, “piacere sono xxxx”. E come sempre il difficile è memorizzare tutti i nomi.
La Singola mi offre una tazza di bollente the, che accetto volentieri, e iniziando a sorseggiare osservo i presenti, che sono tutti rilassati con informali e caldi abiti.
Alcune donne sfoggiano degli attillatissimi leggins, che mettono in risalto sia gli spacchi tra le chiappette, sia i monti di venere.
“E bravi voi! Nessuno mi avvisa dell’arrivo di Giulio!”
Non è necessario che mi giri, la voce di Anna è inconfondibile.
Anna, donna ormai sessantenne ma sempre allegra e con un sorriso ammagliante, che sprigiona ancora sessualità. La conobbi anni fa, quando venne in camera mia a “tenermi compagnia” mentre ero infortunato per una caduta sugli sci. E col tempo divenne la mia nave scuola, indicandomi le rotte nel tempestoso mare del sesso, ma queste sono altre storie.
Velocemente mi avvicino a Lei, l’abbraccio forte forte, mentre mi schiocca due baci innocenti sulle guance. Un po’ di soliti convenevoli. Poi mi sospinge verso la cucina per aiutarla a prelevare i bicchieri e una bottiglia di bollicine, necessari al brindare del buon arrivato.
La seguo osservando con piacere il suo formoso sedere che danza sotto la gonna. Arrivati in cucina, lei sale su una seggiola per raggiungere una scatola di calici.
Ed io mi ritrovo il suo culo all’altezza giusta per accarezzarlo, ma mi limito ad osservarlo. Mi passa la scatola e scende. Mi è vicinissima e senza dire nulla afferra, da sopra i pantaloni, il mio pisello risvegliatosi dalla visuale.
“Sento che il mio culo ti piace ancora”.
Afferra la mia mano e se la infila sotto la gonna, facendola salire fino alla figa, che trovo depilata e morbida, e inizia ad accarezzarsela con le mia mano.
Il mio Lui ha uno scatto di risveglio diventando durissimo nella mano di Anna.
“E lo sapevo che eravate dei maialoni ...Piantatela…Di là aspettano per il brindisi.”
Laura ci ha beccato!
Le mani lasciano le “prede”. Con sforzati sorrisi di circostanza recuperiamo bottiglia bicchieri e ci dirigiamo nel salone, seguiti da Laura divertita.
I bicchieri si riempiono e si svuotano nell’ilarità di tutti.
Luciana (la singola) raccoglie i bicchieri vuoti e si dirige in cucina.
Osservandola camminare, o meglio ancheggiare sui tacchi dodici, il suo fondo schiena risalta nella stretta gonna rossa, promettendo un armonioso e sinuoso corpo. Purtroppo ha un seno appena accennato. Il viso è contornato da un corto caschetto biondo, e completato da un sorriso e da occhi furbi. Mi colpiscono le sue lunghe dita con unghie rosse come il vestito.
Purtroppo, sono distratto da quella meravigliosa visione da Ernesto che m’invita a seguirlo, per indicarmi la mia camera.
Lo seguo al secondo piano, interamente realizzato con veri tronchi di legno, e con il tetto spiovente.
Nella camera a me riservata c’è un lettone a due piazze, con piumone di piume vere, sembra confortevole. Mentre il bagno è comune con le altre tre stanze del piano. Poco male, mi adatterò.
Decido di fare una veloce doccia. Via tutti gli indumenti, e con addosso solo l’accappatoio mi reco in bagno, trovandolo occupato.
Riconosco la voce che mi ferma nel corridoio. È Luciana. Gli chiedo di avvisarmi quando avrà finito, e ritorno in camera.
Non so quanto tempo sia trascorso quando bussano alla porta. Senza rendermi conto che addosso ho solo l’accappatoio non allacciato. Apro la porta, trovando Luciana in accappatoio allacciato.
Sguardi che salgono e scendono veloci con imbarazzi silenziosi. Improvvisamente Lei mi prende il viso con entrambi le mani dandomi un bacio a schiocco sulla bocca, e senza darmi tempo di reagire, s’infila nella sua camera.
Sotto la doccia ripenso all’improvviso bacio di Luciana. In automatico ho la alza bandiera, che reprimo per il poco tempo.
Comunque bello profumato, e con la tuta fresca di lavanderia scendo al piano salone.
Il grande tavolo è stato riempito con vassoi ricolmi di salumi e formaggi della zona, mieli di varie essenze e bottiglie di vino bianco e rosso. Mentre al centro c’è un capiente tagliere di legno.
Dalla cucina arriva il richiamo di Anna, annuncia che la polenta è cotta. Quasi subito spunta un invitato con il paiolo stracolmo di polenta bollente. Seguito da Anna con i mestoli in mano, ed è suo il rito di rovesciare sul tagliere la polenta, formando un’appetitosa torta gialla. La preparazione si completa con l’arrivo di Laura e del paiolo stracolmo con profumatissimo stufato di carne e salamini.
Ognuno si seve di quello che desidera. Le bottiglie di vino iniziano a svuotarsi.
Le bottiglie si svuotano. Una chiassosa allegria riempie il salone. Alcune signore addentano i salamini lanciando inequivocabili segnali sessuali, capiti e rimbalzati da altri. Le battute sul sesso dilagano. Alcune mani scivolano sulle cosce della vicina, che approva con eloquenti risatine che la dicono lunga.
Non avevo mai partecipato a una cena di questo tipo, ma mi piace o meglio m’intriga la situazione sottobanco e mi lascio coinvolgere.
La cena continua e tutti hanno lasciato le diete in città. La gialla torta e i vassoi di salumi ormai sono solo un ricordo. Arrivano dolci e grappe, e s’iniziano i brindisi agli ospitanti.
Giulio, il Lui della coppia conosciuta stasera, propone l’ennesimo brindisi con grappa, accettato da tutti. Continua propone di giocare alla “carta sexy”. Che nessuno conosce, ma che incuriosisce e chiediamo di che si tratta.
Lui lascia la parola alla sua signora che spiega:
E’ un gioco semplice e se giocato da adulti liberi dai pregiudizi, è molto intrigante. Per giocare occorre un mazzo di carte da Poker, e un paio di bigliettini per ogni giocatore. Su uno dei quali, ognuno scrive la “penitenza” disposta a subire nel caso ricevesse la carta più bassa, e su l’altro il “premio” che vuol ricevere nel caso in cui ricevesse la carta più alta. Entrami i bigliettini devono rimanere segreti, e rivelati solo da chi ha deciso la sorte. Naturalmente ognuno è libero di scrivere le penitenze o i premi che desiderano.
Il gioco è accettato da tutti con risolini maliziosi e battute sexy.
Vuoi per l’alcol, e per il gioco novità, la temperatura del salone si alza, rivelando il desiderio di giocare con la sorte e con l’erotismo.
Le carte sono distribuite in mezzo a mille commenti e prese in giro. Alla fine della distribuzione si scoprono.
Carla ha un due di fiori, è la più piccola.
Parte il coro “penitenza-penitenza”.
Carla timidamente annuncia la sua penitenza: “Faccio vedere le tette”.
Parte l’ennesimo coro da stadio “faccele vede”.
Lei si schernisce, non vorrebbe essere la prima a spogliarsi.
Luigi si avvicina alla consorte e le sussurra un qualcosa, contemporaneamente le massaggia le tette, e lei pian piano che si scioglie.
Lentamente il maglione sale e spunta per prima una pancia soda e piatta da trentenne assidua frequentatrice di piscine. Il reggiseno in pizzo nero a stento trattiene le sue grosse e sode tette. Il gancetto scatta e il reggiseno vola via, lasciando vedere le brune aureole sormontate dai capezzoli turgidi.
Luigi gratifica la moglie con un sessuale bacio in bocca, per poi dedicarsi ai capezzoli della donna, che accetta con eloquenti sospiri le morsicatine e le succhiatine.
Ormai siamo tutti sono fuori di testa. La serata scopre il suo perché. Sono convinto che molti uomini, tra cui io, hanno una nascosta alza bandiera trattenuta dai pantaloni. Mentre alcune donne verificano la consistenza dell’eccitazione del vicino dalla seggiola.
Qualcuno richiama l’attenzione sul biglietto “premio”.
La carta più alta è toccata a Giulio, il quale senza proferire parola passa il biglietto premio alla sua compagna Franca. La quale legge e sbotta in un serioso:
“Questa non me la dovevi fare. Sei uno stronzo!”.
La sala gela nel silenzio.
Giulio, scioccato, cerca di riprendersi balbettando:
“Ma cara è un gioco che vuoi fare da molto tempo”.
“Si lo desidero da molto, ma non pensavo di farlo in mezzo a tanta gente che guarda.”
Il suo viso è serio, guarda e rilegge lo scritto del compagno. E’ combattuta tra le voglie di fare e le vergogne del pubblico. I minuti passano, tutti aspettiamo, senza conoscere il “premio” di Giulio.
Finalmente il volto di Franca si rilassa, e con un sorriso di donna che ha deciso, si rivolge al compagno:
“Lo hai voluto tu! Adesso scelgo e mi diverto io, e tu mi guardi tenendolo in cantina. Ora vi svelo il premio che il mio stronzo vuole. Ha scritto - Desidero vedere la mia donna trastullare contemporaneamente due bei cazzi. I maschi devono solo subire e non fare assolutamente nulla -.
Tutto il salone è in un silenzioso imbarazzo, probabilmente non si aspettava nulla di sessuale, ma tutti sono curiosamente eccitati.
Lei, decisa, si avvicina a me. M’infila una mano sotto la tuta e afferratolo lo trascina volgarmente sul divano.
Non contenta, ordina a Ernesto di raggiungermi sul divano. Lui guarda moglie, chiedendogli con gli occhi l’approvazione. Lei divertita approva la situazione, e Luigi mi raggiunge sedendosi al mio fianco.
E mo’ sta pazzoide dal culo enormemente sex, che vuol fare?
Lo scopriamo, quando guardandoci come sue prede sessuali, afferra i nostri pantaloni e li tira via. I nostri piccolini si ritirano ulteriormente sotto i boxer, ma le mani gelide di Franca li scovano mettendoli in bella vista.
Io l’ho piccolo e ringrinzito, che imbarazzo e alcuni spettatori non perdono l’occasione per prendermi per il culo.
“Qui ci sono solo dei piccoletti! E che me ne faccio? Che dite, provo a rianimarli?”
Un coro di “Siiiii…provaci Laura”
Lei richiede una musica languida, Non so chi la accontenta, ma la musica riempie il salone. E lei con mosse sexy inizia ad abbassarsi i pantaloni, svelando le grosse chiappe, separate solo dalla strisciolina nera del tanga.
Gli applausi approvano.
Si avvicina al compagno invitandolo a toglierle il maglione. Appaiono le grosse tette sormontate dai capezzoli turgidi. Lei sorride e si rigira più volte per farsi vedere da tutti.
E’ un bel vedere una donna alta formosa in tanga che contenta e soddisfatta offre allo sguardo di tutti le su grazie.
Lo gradisce anche il mio pisellino che sembra risvegliarsi dal torpore, senza l’aiuto di nessuno.
Lei continuando la sua danza sexy, si avvicina a Ernesto, spiattellandogli le tette in faccia, ritraendole velocemente, impedendogli di baciarle, ma provocando il risveglio del suo piccoletto.
“Ma, allora sono vivi”. E Laura scoppia in una risata di soddisfazione, seguita da altre donne.
Non resisto. Mi sto accarezzando lentamente il redivivo.
Lei mi vede e spostando il tanga scopre parzialmente la figa, e me la avvicina alla faccia, dicendomi divertita: “Senti com’è profumata e morbida”.
Io riesco dare una velocissima leccatina tra morbido e depilatissimo tesoro e la stoffa, ma lei si ritira, lasciandomi rimbecillito a bocca aperta.
Non posso sapere che stanno facendo gli altri, ma dagli inequivocabili commenti e sospiri intuisco che l’erotismo dilaga nel salone.
Finalmente, Laura s’inginocchia davanti a noi due, e spostate le nostre mani, prende possesso degli sviliti “piccoletti “, iniziando a riempirli di bacini, di leccatine, e carezzine sulle dolenti palline.
Sorridendo dedica uno sguardo compiaciuto al compagno, il quale lentamente si sta masturbando approvando la performance di Laura, che continua a torturarci, e scappando dalle nostre voglie di baciarla, di leccarla, ma aspirando in bocca e giochicchiando con la lingua ora il mio, ora quello di Ernesto, ormai diventati duri e vogliosi del corpo della bella torturatrice.
Mentre nel salone molte tute sono diventate tappetini sui quali corpi nudi sono avvinghiati in giochi hot, Realizzando un coro di sospiri, di lamenti, e d’incitazioni a far di più.
Io, col cazzo in fiamme, la sto implorando di lasciarmi libero di baciarle la figa.
Anche il mio collega di privazioni ha il cazzo duro, e soffre nel vedere, subire e non toccare.
Paolo ormai nudo e con il suo cazzo in bocca a Luciana, dice:
“Franca sei magnifica. Ti prego fatti chiavare da questi due!” Lei smette di giocare, guarda il compagno e felice gli risponde:
“Aspettavo solo che me lo chiedessi, ma prima mi devi scopare tu”.
Non aspetta risposte, fa volar via il tanga, mostra la grossa, depilata a gocciolante patatona, si accuccia a mo’ di cagnolina, con il culo ben in vista, allarga le grosse chiappe mostrando in tutto il suo splendido fiore grinzoso.
Il compagno capisce, e affondando la lingua nel grinzoso e lo lecca avidamente.
Pochi minuti dopo lei implora:
“Dai infilamelo tutto dentro…apri la strada… lo voglio tutto… apri le strade”.
Lui non si fa pregare, Appoggia la notevole cappella al grinzoso e spinge con decisa delicatezza.
lei sente entrare il conosciuto cazzo.
“Siiiiiiiii …. Com’è caldo…lo prendo tutto…Scopami gran cornuto”.
“L’hai tutto dentro, come piace a te”. E inizia ad andare e venire con gran voglia di farla godere.
Io guardo e mi eccito di quei due corpi che si danno piacere, non mi tocco, verrei immediatamente.
Lei, vuole di più, allunga la mano, trovando il cazzo di Ernesto, lo agguanta, lo tira vicino alle sue labbra, lo ingurgita e inizia a succhiarlo tutto, con gran mugolii suoi, e sospiri dei due uomini che ha dentro.
Laura è irrefrenabile.
Afferra anche il mio cazzo lo tira, lo vuole. Non so come ha fatto, ma ho un preservativo infilato, e mi ritrovo sotto il trio, a cazzo in alto. Laura guida il mio durissimo in mezzo alle labbra della sua bagnatissima figa. Lo fa scivolare dentro il suo morbido calore.
Il compagno, sempre dietro di lei rientra nel suo grinzoso, ed io lo sento oltre la membrana andare avanti e indietro nel culo della sua donna. Che sensazione stranissima ed eccitantissima. Laura riprende in bocca infilandoselo tutto in gola il cazzo di Ernesto.
Intorno a noi si sono raccolti tutti. E tutti hanno il loro bel da fare singolarmente, o aiutando qualcuno con la bocca, o con il culo, o con la figa a godere e far venire. Qualcuno perde l’equilibrio e cade, ma riprende velocemente a scopare qualcun altro.
Il coro dei godo, dammelo tutto, mi fai impazzire, aumentano.
Io non ce la faccio più a resistere, sto per venire nella caldissima Figa di Laura. La quale vibra e urla del piacere di avere tre uomini dentro. Con una serie di scossoni che sconvolgono tutto il suo corpo, gode per l’ennesima volta, mentre è tutta riempita da un’infinità di nettare maschile.
Il trio si affloscia, uno sull’altra e con difficoltà si scioglie.
Laura con la faccia soddisfattamene sconvolta, abbraccia il compagno di vita, e ancora con le labbra piene di sborra lo bacia in bocca.
Dopo un minimo di ricomposizione di tutti, Qualcuno apre una bottiglia di fredde bollicine e riempie i calici per il brindisi all’amicizia con sesso.
Fuori la nevicata continua, ma poco ci importa, siamo tutti sfatti dal sesso che abbiamo visto o fatto.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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